Anatomia di un dolore

Per riconoscere le luci di una salvezza bisogna passare attraverso il dolore, è necessario esplorare ogni angolo, ogni anfratto della sofferenza e conoscerne l’anatomia.
Dopo il buio c’è sempre la luce, ma per trovare la luce bisogna imparare a camminare e muoversi nel buio.
Ringrazio Elisa, un nome per tutti, che con la sua immagine, il suo corpo e la sua storia ha contribuito a dare voce ad un problema, quello dei disturbi alimentari, diventato piaga imponente e distruttiva di una grande percentuale di famiglie nel mondo.
La ringrazio per il suo coraggio nel parlare di lei, animando così tutte quelle voci placate dalla paura.
Elisa ora sta bene.
Io e lei, insieme, abbiamo voluto raccontare una delle tante verità che troppo spesso giacciono nel buio in cerca di una luce.